Il contratto con il GSE in regime di scambio sul posto
Lo Scambio sul posto è un contratto che il titolare di un impianto a energie rinnovabili può stipulare con il Gse (Gestore Servizi Elettrici) attraverso il quale l’energia elettrica prodotta in eccesso viene remunerata con accredito in denaro.
L’energia del proprio impianto fotovoltaico può essere utilizzata istantaneamente, mettendo in funzione apparecchi elettronici durante le ore di luce, oppure attraverso l’autoconsumo differito, che richiede però un sistema di accumulo.
Nel caso in cui l’energia prodotta dal proprio impianto fotovoltaico è superiore al fabbisogno, e quindi non consumata immediatamente, viene immessa nella rete elettrica e remunerata grazie allo Scambio sul posto, che consente quindi di non perdere il vantaggio economico derivato dalla fonte di energia solare.
In parole povere, si tratta di una “vendita” di energia prodotta ma inutilizzata dal possessore di un impianto fotovoltaico.
Principio di funzionamento
Maggiori informazioni sul sito del GSE
I kWh di energia elettrica prodotti dal proprio impianto e non immediatamente autoconsumati, vengono immessi nella rete pubblica e contabilizzati da un contatore. L’energia immessa viene quindi valorizzata dal GSE che determina un credito in euro, denominato contributo in conto scambio (CS). Tale credito andrà a compensare e rimborsare la tariffa spesa dall’utente per l’energia che invece è stata prelevata dalla rete e pagata in bolletta.
In altre parole, si chiama Scambio sul posto perché è letteralmente uno scambio di valore economico tra l’energia elettrica prodotta dall’utente con il proprio impianto fotovoltaico e l’energia elettrica prelevata dall’utente acquistandola dalla rete.
Il GSE è incaricato di gestire e contabilizzare queste attività di scambio energetico, rilasciando il contributo in conto scambio tramite accrediti trimestrali. Per capire come funziona lo scambio sul posto continua a leggere.
Esempio pratico
Effettuare questi calcoli non è affatto semplice. Per meglio chiarire la procedura proviamo a fare un ESEMPIO:
- Ho un fabbisogno annuo di 4200 kW. In assenza di un impianto Fotovoltaico, preleverò tutti i 4200 kW dalla rete elettrica. La mia spesa sarà 4200kW x 0.25€ = 1050€ all’anno
- Decido di installare un impianto fotovoltaico per coprire il fabbisogno di 4200 kW. In media, ogni kW di fotovoltaico installato mi produrrà 1400 kW all’anno. Avrò bisogno quindi di un impianto fotovoltaico da 3kW per produrre i 4200 kW di cui ho bisogno
- Poniamo che dei 4200 kW che il Fotovoltaico produce nel corso dell’anno, riesco ad autoconsumarne la metà, cioè 2100 kW. I restanti 2100 kW non utilizzati vengono immessi nella rete
- Metà del mio fabbisogno annuale riesco quindi a coprirlo con il Fotovoltaico, mentre l’altra metà dovrò attingerla dalla rete (di notte, in periodi di scarsa illuminazione)
- Avrò questa situazione: 2100 kW all’anno di autoconsumo. 2100 kW prodotti dal fotovoltaico ma immessi in rete e 2100 kW prelevati dalla rete
- Il contributo che il GSE da per ogni kW immesso nella rete è di circa 0.16€ (il numero cambia in base a diversi parametri). Quindi il valore del mio contributo in conto scambio sarà 16€ x 2100 kW = 336€ all’anno
- Supponiamo che il costo dell’energia sia 0.25€, la spesa che sostengo per l’energia prelevata dalla rete è 2100 kW x 0.25€ = 525€ all’anno
- Risultati: da 1050€ di bolletta all’anno, pagherò la metà, cioè 525€ all’anno. Tale risparmio è dovuto al Fotovoltaico. Inoltre, i 525€ annui di bolletta elettrica residua sono ripagati in parte dai 336€ del contributo in conto scambio
In fin dei conti ne risulta una spesa netta annua di 189€. La mia bolletta energetica si è ridotta dell’86%!
Modalità di pagamento dei contributi
Il contributo rimborsa i costi sostenuti dall’utente per i servizi di trasporto e dispacciamento, oltre che gli oneri generali di sistema della rete elettrica. Importante da dire è che lo scambio sul posto non va a scontare le bollette!
Il contributo in conto scambio è un pagamento che viene accreditato a posteriori e che non interviene sulla bolletta elettrica. I canali sono due:
- Si riceverà normalmente la bolletta elettrica dal proprio gestore (Enel, Edison, Acea, ecc.)
- In seguito si avrà un accredito da parte del GSE del valore in denaro che ci spetta secondo i calcoli
Per determinare l’importo del contributo, il GSE si basa sulle caratteristiche dell’impianto e sulla quantità di energia scambiata con la rete. Il valore del contributo dipende dai costi di prelievo dell’energia dalla rete e dal valore in euro dell’energia immessa in rete, calcolato a sua volta in base ai prezzi del mercato elettrico, secondo zone, profili e fasce orarie.
Lo scambio sul posto (SSP) offre il massimo vantaggio quando, nel periodo di un anno, l’utente immette in rete una quantità di energia elettrica almeno uguale a quella prelevata. Nel caso in cui il valore dell’energia immessa in rete sia superiore agli oneri sostenuti per il prelievo, il GSE determina un credito che andrà a sommarsi ai contributi dell’anno successivo.
Attivazione del servizio
Per stipulare il contratto di SSP, i produttori-utenti devono presentare richiesta tramite il portale informatico del GSE, entro 60 giorni dalla data di entrata in esercizio dell’impianto. Il contratto ha una durata annuale solare e si rinnova tacitamente. Il portale del GSE consente inoltre di gestire le questioni tecniche, economiche e amministrative del servizio di scambio sul posto.
In conclusione, lo Scambio sul Posto rappresenta un’ulteriore opportunità di risparmio e vantaggio economico, che si aggiunge alla detrazione fiscale del 50% prevista per la realizzazione di un impianto fotovoltaico. Noi di PUNTOAMBIENTE offriamo nei nostri pacchetti di installazione di impianti fotovoltaici la consulenza professionale su misura e assistenza per la gestione delle pratiche burocratiche e il monitoraggio annuale dei consumi e dei corrispettivi ricevuti.