Acque per consumo umano: cosa dice il nuovo Decreto 18/2023
Il 23 febbraio 2023 è stato pubblicato in Gazzetta il DECRETO LEGISLATIVO, n. 18 di attuazione della direttiva (UE) 2020/2184 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 dicembre 2020, concernente la qualità delle acque destinate al consumo umano. Il Decreto è in vigore dal 6 marzo 2023 ed abroga il Decreto legislativo 2 febbraio 2001, n. 31 che attuava la passata direttiva 98/83/CE.
La Direttiva è particolarmente importante perché rappresenta la prima legislazione europea ad essere adottata grazie all’iniziativa dei Cittadini Europei, ossia dello strumento di democrazia partecipativa dell’UE, ossia l’ICE “Right2Water”.
La direttiva (UE) 2020/2184 mira a introdurre norme per la protezione della salute umana dagli effetti negativi derivanti dalla contaminazione delle acque destinate al consumo umano, garantendone “la salubrità e la pulizia”. Introduce requisiti di igiene per i materiali che entrano in contatto con le acque potabili, come le condutture. Mira a migliorare l’accesso alle acque destinate al consumo umano; introdurre un approccio efficace sotto il profilo dei costi basato sul rischio, per monitorare la qualità dell’acqua.
Lanciata nel 2012, l’ICE in questione aveva l’obiettivo di rendere l’acqua potabile e relativa ai servizi igienico-sanitari “un diritto umano universale, un bene comune” e non “una merce”. Di fatto, alla legislazione dell’UE è stata fatta richiesta di imporre, a tutti i governi nazionali, la garanzia di fornire ai cittadini acqua potabile pulita a sufficienti servizi igienico-sanitari. L’iniziativa è stata un grande successo, e ha raccolto oltre un milione e seicentomila firme. Di riflesso, la Commissione Europea ha elaborato il testo della Direttiva Europea sull’acqua potabile nel 2018, e le disposizioni sono state infine approvate nel dicembre 2020 dal Parlamento UE.
Di fatto, la nuova Direttiva Europea sull’acqua potabile si propone di offrire diversi strumenti e regole per incentivare un sempre minore consumo di acqua in bottiglia a favore invece dell’acqua potabile del rubinetto. Si ritiene che se tale approccio dovesse avere successo, le famiglie europee arriverebbero a risparmiare più di seicento milioni di euro l’anno e, contestualmente, a impattare molto positivamente sull’ambiente grazie all’abbattimento della produzione di rifiuti in plastica. Vale infatti la pena ricordare che proprio le classiche bottiglie di plastica utilizzate per l’acqua potabile rappresentano uno degli articoli monouso più inquinanti in assoluto.
Acqua potabile e acqua destinata al consumo umano
La dizione “qualità dell’acqua destinata al consumo umano” implica, oltre all’uso potabile, anche il contatto dell’acqua con il corpo umano durante le varie pratiche di lavaggio, tenendo conto sia della popolazione media, adulta e sana, che delle fasce sensibili quali bambini, anziani e malati.
Sul sito del Ministero della Salute è possibile approfondire l’argomento per tutti i dettagli tecnici.
La disciplina delle apparecchiature per il trattamento delle acque
il Decreto 7 febbraio 2012 , n. 25, disciplina le apparecchiature finalizzate al trattamento delle acque destinate al consumo umano.
In esse viene sottolineato come ogni apparecchiatura deve essere denominata con la sua specifica azione svolta:
• addolcitore a scambio ionico
• dosatore di additivi chimici (polifosfati, cloro….)
• induttore elettromagnetico
• induttore magnetico permanente
• osmosi inversa
• filtro meccanico ……
e viene VIETATO l’uso della definizione «DEPURATORE/DEPURAZIONE» in quanto nessuno dei dispositivi in commercio può vantare questa proprietà.
Le apparecchiature di trattamento di acque destinate al consumo umano attualmente in commercio utilizzano generalmente uno o più processi, regolati da specifiche norme tecniche. Le modalità di realizzazione e controllo dei trattamenti, nonché la loro combinazione e sequenza all’interno di ciascuna apparecchiatura, si differenziano notevolmente a seconda dei modelli in commercio, in funzione anche delle finalità del dispositivo, dei volumi di acqua da trattare, della destinazione d’uso, ecc. Si sottolinea che, in accordo con le prescrizioni del D.M. 25/2012, è indispensabile che il consumatore sia adeguatamente informato, da parte del produttore e del distributore, secondo le rispettive competenze, per valutare l’eventuale opportunità e orientare l’eventuale scelta sulla specifica apparecchiatura di trattamento.
Rimandiamo alle Linee Guida emanate dal Ministero della Salute nel 2013 per una più approfondita trattazione dell’argomento.
La ricerca di un trattamento ecologico delle acque adibite al consumo umano
In linea con la nostra filosofia di lavoro proponiamo ai nostri clienti un impianto di trattamento dell’acqua ecologico, sostenibile dal punto di vista sia ambientale che economico, frutto di un lavoro di ricerca scientifico supportato dalle Università di Padova e Milano.
Tecnicamente Physico® è un induttore elettromagnetico installabile direttamente su ogni circuito o tramite by pass. Nella sua camera di trattamento passa tutta l’acqua proveniente dalla linea principale di adduzione e destinata all’utente o agli utenti. Ed è proprio in questa camera che si induce quel cambiamento che non muta né l’aspetto né il sapore dell’acqua ma elimina la sua azione più dannosa, ovvero la formazione di incrostazioni calcaree, riducendo nel contempo la presenza di microrganismi patogeni.
Physico® funziona senza additivi chimici, senza sali, senza manutenzione con efficacia costante nel tempo. La sua efficienza è costante nel tempo perché assicurata dall'alimentazione elettrica. Consegue un rilevante risparmio energetico per effetto della drastica riduzione delle incrostazioni di calcare.
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