L'Unione Europea dà il via libera al decreto del governo che definirà l'incentivo economico per la produzione di energia destinata all'autoconsumo. Questo decreto, di cui si attende la pubblicazione nelle prossime settimane, riguarderà non solo le grandi comunità energetiche, ma anche i condomini e i proprietari di appartamenti nelle villette bifamiliari. Previsto anche un contributo a fondo perduto pari al 40% dei costi per gli impianti realizzati nei comuni con meno di 5.000 abitanti. Gli incentivi, infatti, potranno riguardare tutte le configurazioni comprese quelle formate da solo due utenti connessi allo stesso impianto. a poter richiedere gli incentivi previsti dal nuovo decreto potranno essere infatti anche i gruppi di autoconsumo. Per creare un gruppo basta essere in due, e produrre energia da fonti rinnovabili utilizzando uno stesso impianto.
Possibile quindi costituire un gruppo di autoconsumo anche semplicemente installando un impianto sul tetto di una villetta bifamiliare con due diversi proprietari. L'impianto può essere realizzato sul tetto dell'edificio, ma anche sulle pertinenze e negli altri spazi comuni, oppure può essere di proprietà di un soggetto terzo: è sufficiente designare il referente unitario che dovrà materialmente occuparsi della pratica con il Gse a nome del gruppo.
Si può costituire un gruppo di consumo anche a livello condominiale, senza la necessità che tutti i condomini aderiscano. È necessario solo che tutte le configurazioni di autoconsumatori siano collegati alla rete di distribuzione tramite punti di connessione che fanno riferimento alla stessa cabina primaria, ossia alla struttura che collega la rete di trasmissione dell'energia elettrica con la rete di distribuzione.
Per la produzione di energia destinata all'autoconsumo il decreto prevede un incentivo economico che verrà riconosciuto per venti anni, pari a 100, 110 o 120 euro per ogni Mwh (Megavattora) prodotto, a seconda della grandezza dell'impianto. Previste anche delle correzioni della tariffa in relazione alla zona geografica per tenere conto dei diversi livelli di insolazione. Saranno riconosciuti dieci euro in più per MWh per le regioni del nord Italia (Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Liguria, Lombardia, Piemonte, Trentino-Alto Adige, Valle d'Aosta e Veneto). L'incentivo è previsto non solo per la realizzazione di nuovi impianti, ma anche nel caso in cui vengano ampliati quelli già in funzione. In questo caso, però, il pagamento sarà riconosciuto solo sulla quota di energia prodotta dai nuovi pannelli aggiunti.
Il decreto prevede anche un contributo a fondo perduto del 40% della spesa per la realizzazione di impianti da parte di comunità energetiche e gruppi di autoconsumo nei Comuni con meno di 5.000 abitanti. Gli impianti devono entrare in esercizio entro 18 mesi dalla data di ammissione al contributo e comunque non oltre il 30 giugno 2026.
Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) italiano ha subito delle modifiche significative con la recente approvazione della Commissione Europea e l’introduzione delle agevolazione per l’Industria 5.0. Tra le modifiche più rilevanti, spicca l’inclusione del Piano Transizione Industria 5.0, che metterà a disposizione 6,3 miliardi di euro a valere sul Piano RePowerEU per incentivare la transizione energetica dei processi produttivi verso un modello di produzione efficiente dal punto di vista energetico, sostenibile e basato sulle fonti rinnovabili.
In particolare, per quello che riguarda gli impianti fotovoltaici, in aggiunta alle agevolazioni Industria 5.0, sono previsti
Il decreto sul Fondo Nazionale reddito energetico per la realizzazione - con incentivi - di impianti fotovoltaici in autoconsumo è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n.261 dell'8 novembre 2023. In totale, si tratta di un provvedimento da 200 milioni di euro da suddividere nelle annualità 2024 e 2025. Le risorse annuali sono ripartite in questo modo: 80 milioni di euro alle Regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia; 20 milioni di euro alle restanti regioni o province autonome.
Possono beneficiare delle agevolazioni di cui al presente decreto esclusivamente le persone fisiche appartenenti a nuclei familiari in condizione di disagio economico, per gli interventi indicati nel decreto, realizzati dai soggetti realizzatori, secondo le modalità e le condizioni definite nel regolamento del Fondo. Sono considerati in condizione di disagio economico i nuclei familiari aventi un Indicatore della situazione economica equivalente (ISEE) inferiore a 15 mila euro, ovvero inferiore a 30 mila euro nel caso di nuclei familiari con almeno quattro figli a carico, come risultante dalla Dichiarazione sostitutiva unica (DSU) per la richiesta di certificazione dell'ISEE, formulata attraverso i servizi digitali dell'INPS, relativa all'anno antecedente a quello di presentazione dell'istanza di accesso alle agevolazioni.
Sono ammessi all'agevolazione gli interventi di installazione di impianti fotovoltaici realizzati in assetto di autoconsumo, connessi ad utenze di consumo per le quali è attivo, al momento della presentazione della istanza di accesso alle agevolazioni, il contratto di fornitura di energia elettrica nella titolarità del soggetto beneficiario o di altro appartenente al nucleo familiare ai fini ISEE.
Gli interventi devono: